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Alberi che invidio.

2007 2025

Possono vivere per centinaia di anni, stabilità e continuità, sono forza e resilienza, connessione. Appartengono completamente alla terra, per questo li invidio.

Sono naturalmente saggi, verifica della nozione di crescere, sperare nel tempo. Bistrattati tra due corsie, tosati a dovere, avvinghiano una pietra, il fusto cresce, è una doppia virgola, il maestrale al mare piega la palma, sola sulla riva dell'abusivismo edilizio, fingono la Conca d'Oro, sono lì e vi rimangono.

Superano le superfetazioni, i restringimenti e le umiliazioni, rispondono sempre al compito, rimangono veicolo di connessione con il mondo naturale, per questo li invidio.

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